16/10/2023

Esposizione a polveri sottili nella prima infanzia, capacità cognitive dei bambini e mortalità negli anni a venire

Environmental Research
L’inquinamento atmosferico rappresenta una delle maggiori minacce ambientali per la salute umana.

Il particolato fine con diametro aerodinamico inferiore a 2,5 μm (PM2.5) è il quinto fattore di rischio di mortalità, con una stima di 4,2 milioni di morti attribuibili e 103 milioni di anni di vita con disabilità (Cohen et al., 2017).

L’esposizione a livelli elevati d’inquinamento atmosferico può essere particolarmente dannosa anche per gli effetti di lunga durata quando si interseca con periodi sensibili dello sviluppo umano. Pochi studi hanno però seguito coorti di narrow-age, fondamentali per valutare i tempi di sviluppo dei rischi dell’esposizione.

Esposizione a PM2,5 nei primi anni di vita: lo studio

Utilizzando una coorte rappresentativa della popolazione scozzese nata nel 1936, uno studio uscito su Environmental Research ha esaminato se e come l’esposizione a PM2,5 nei primi anni di vita abbia contribuito a:
  • mortalità per tutte le cause durante quasi l’intero corso della vita (cioè tra gli 11 e gli 86 anni)
  • mortalità causa-specifica durante la tarda età adulta
  • se le associazioni con la mortalità per tutte le cause fossero mediate dalle capacità cognitive generali dell'infanzia. 
L’esposizione all’inquinamento atmosferico è stata collegata alla valutazione all’età di 3 anni, un periodo importante per lo sviluppo del corso della vita in salute.

I dati sono stati tratti dallo Scottish Longitudinal Study per la coorte di nascita del 1936, uno studio rappresentativo record-linkage che comprendeva il 5% della popolazione nata in quell’anno in Scozia.

I partecipanti avevano punteggi validi dei test di abilità cognitiva all'età di 11 anni insieme a dati di mortalità collegati fino all'età di 86 anni.

Le concentrazioni di particelle fini (PM2,5) stimate con il modello di trasporto della chimica atmosferica EMEP4UK sono state collegate all'indirizzo di residenza dei partecipanti derivato dal National Identity Register nel 1939 (all’età di 3 anni dei partecipanti allo studio).

La regressione di Cox corretta per i fattori di confondimento ha stimato le associazioni tra PM2,5 e mortalità; l'analisi basata sulla regressione ha esplorato la mediazione attraverso le capacità cognitive dell'infanzia.

Il campione finale era costituito da 2.734 individui con 1.608 decessi registrati durante il periodo di follow-up di 1.833.517 mesi-persona a rischio.

La figura 2 mostra il grafico concettuale che rappresenta le associazioni tra esposizione, mediatore, risultato e fattori di confondimento, e la principale fonte di dati. Le associazioni tra i fattori confondenti non sono mostrate per semplicità, le linee nere continue sono associazioni di interesse. Gli indirizzi geocodificati del 1939 sono stati collegati alle concentrazioni di PM2,5 stimate con il modello EMEP4UK per l'anno 1935.

I principali risultati dello studio

  • Una maggiore esposizione a PM2.5 nei primi anni di vita ha aumentato il rischio di mortalità per tutte le cause (HR = 1,03, IC 95%: 1,01-1,04 per incrementi di 10 μg m-3), le associazioni erano più forti per la mortalità tra i 65 e gli 86 anni (vedi tabella 2).
inquinamento mortalita tutte cause
  • Come evidenziato nella tabella 3, PM2.5 ha aumentato il rischio di mortalità correlata per il cancro (HR = 1,05, IC 95%: 1,02-1,08), soprattutto per il cancro del polmone tra le donne (HR = 1,11, IC 95%: 1,02-1,21), ma non per le malattie cardiovascolari e respiratorie. 
inquinamento mortalita causa specifica
  • Un PM2.5 più elevato nei primi anni di vita (≥50 μg m-3) era associato a una minore capacità cognitiva infantile, che, a sua volta, aumentava il rischio di mortalità per tutte le cause e mediava il 25% delle associazioni totali (vedi figura 4).
pm25 infanzia fig2 
Lo studio presenta altri dettagli e ulteriori risultati, accompagnati da tavole e figure di sintesi.

Conclusioni

L’esposizione a valori più elevati di PM2,5 nei primi anni di vita è stata associata a una maggiore mortalità per tutte le cause e correlata al cancro, soprattutto tra i 65 e i 75 anni, con un quarto dell’associazione mediata da minori capacità cognitive generali nell’infanzia.

Le indagini future dovrebbero esplorare percorsi meccanicistici e valutare l’importanza relativa all’esposizione all’inquinamento atmosferico in diversi momenti della vita. 

I risultati suggeriscono che l’inquinamento atmosferico può avere un impatto a lungo termine sulla salute e sulla longevità, con un effetto dannoso duraturo anche dopo che le politiche di mitigazione abbiano ridotto i livelli di concentrazione.


Per saperne di più:

Early life PM2.5 exposure, childhood cognitive ability and mortality between age 11 and 86: A record-linkage life-course study from scotland.
Baranyi G, Williamson L, Feng Z, Tomlinson S, Vieno M, Dibben C. Environ Res. 2023 Aug 31;238(Pt 1):117021. doi: 10.1016/j.envres.2023.117021. Epub ahead of print. PMID: 37659643.

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