Indice di massa corporea, ipertensione, colesterolo, fumo e diabete quanto incidono sulla nostra salute?

30/11/2023


30 novembre 2023. The New England Journal of Medicine
Il controllo di questi cinque fattori di rischio potrebbe ridurre drasticamente malattie cardiovascolari e mortalità.
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Diete a base di alimenti vegetali amiche della pressione sanguigna

9/6/2023

Una revisione sistematica recente riafferma che la dieta vegetale è associata a una pressione sanguigna più bassa e si sofferma sui meccanismi di azione di alcuni nutrienti, vitamina C, potassio, polifenoli, omega 3 e 6.

www.link.springer.com

Valutare le evidenze nelle associazioni tra fattori di rischio ed esiti per la salute: un nuovo sistema a stelle

21/10/2022

Una nuova serie di meta-analisi valuta alcune raccomandazioni, spesso complesse e contraddittorie, che collegano alcuni tipi di diete, comportamenti e condizioni alla malattia.

www.healthdata.org

Ipertertensione, fattore di rischio d’infezione e Covid-19 grave? Evidenze e lacune nelle ricerche e conoscenze ad oggi

1/7/2021

Un recente scientific brief di OMS si focalizza su ipertensione, rischio di infezione da SARS CoV-2 e malattia grave e un'attuale revisione sistematica annovera anche altre malattie cardiovascolari tra i fattori di rischio.

www.who.int; www.academic.oup.com

Buone e cattive notizie: i fumatori hanno meno probabilità di ammalarsi di Covid, ma il vaccino può essere meno efficace in caso di fumo, obesità centrale, ipertensione

12/5/2021

Alcuni studi hanno investigato la correlazione tra abitudine attuale al fumo e casi COVID-19 ospedalizzati e titoli anticorpali inferiori dopo il vaccino in caso di circonferenza della vita più alta, oppure se si è fumatori o ipertesi.

20 febbraio 2021 - This week in The BMJ

20/2/2021

Covid e la paura tra i giovani di rivelare i sintomi

Covid-19: Children less likely to report fever, persistent cough, or appetite loss, large UK study finds
Lo studio React 1 dell'Imperial College di Londra ha rilevato che il 60% dei giovanissimi che presentano sintomi da COVID cerca di non rivelarli.

Terapie Covid: Tocilizumab

Covid-19: Arthritis drug tocilizumab reduces deaths in hospitalised patients, study shows
Anticipo del risultato di uno studio in corso di pubblicazione che rileva l'efficacia nei casi gravi di COVID del monoclonale Tocilizumab (Roactemra, Hoffmann-La Roche e Chugai) utilizzato per l'artrite reumatoide.
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Dal NEJM Journal Watch - ottobre 2019

2/12/2019

Il New England Journal Watch pubblica le sintesi delle ricerche più importanti, notizie ed informazioni a cura dei medici redattori del NEJM su vari temi.
In questi numeri si parla di: misurazione della qualità del danno cognitivo lieve, RMN in pazienti con TIA minori, complicanze della colonscopia, controllo della presione arteriosa post ricovero, recupero dopo stroke...

www.jwatch.org

16 novembre 2019 - This week in The Lancet

16/11/2019

Antipertensivi: qual è la terapia iniziale migliore?

Comprehensive comparative effectiveness and safety of first-line antihypertensive drug classes: a systematic, multinational, large-scale analysis

Lungo, pretenzioso e faticoso articolo su quale debba essere l'antipertensivo più adatto per avviare in monoterapia un trattamento antipertensivo. Il lungo calcolo su "big data" evidenzia che sarebbe meglio cominciare coi diuretici tiazidici (gli antipertensivi meno costosi, ma che piacciono pochissimo ai nefrologi, non presenti nel gruppo degli autori), ma che comunque quasi tutti cominciano con gli ACE inibitori. Il commento spiega che questo articolo sarà utilissimo (!!) visto che ora stanno per essere sottoposti a trattamento antipertensivo oltre 20 milioni di nuovi pazienti USA, avendo le linee guida modificato la soglia di intervento.

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7 novembre 2019 - This Week in the NEJM

7/11/2019

Confronto tra l'etica degli scopritori dell'insulina negli anni '20 e le speculazioni delle case farmaceutiche USA

The U.S. Insulin Crisis — Rationing a Lifesaving Medication Discovered in the 1920s

Le norme USA non prevedono alcun tetto al prezzo dei farmaci, lasciandolo alla libera concorrenza. Nel caso dell'insulina, la libera concorrenza è molto debole richiedendo la sintesi strutture laboratoristiche complesse. Nella fattispecie in larga quantità la producono solo Eli Lilly e Novo Nordisk. Il costo medio da sostenere per un diabetico è di circa 50 dollari al giorno e le assicurazioni sanitarie sono disponibili a farsene carico solo per una parte.
Questo costringe molti americani ad approvviggionarsi in Canada, dove la normativa nazionale invece prevede un prezzo al pubblico che è 1/5 di quello USA. Il confronto che viene fatto dagli autori dell'articolo è fra l'etica delle case farmaceutiche e quella dei due scopritori dell'insulina, Frederick Banting e John Macleod, ambedue Nobel nel 1923, che cedettero per 1 dollaro la licenza all'Università di Toronto affermando che "l'insulina non è degli scopritori ma dell'umanità" perché prima che questa venisse identificata il diabete era una malattia sempre mortale.

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26 ottobre 2019 - This week in The Lancet

26/10/2019

Statistiche del consumo di oppioidi nel mondo

Global patterns of opioid use and dependence: harms to populations, interventions, and future action

Dati mondiali 2017 sulla dipendenza (oltre 40 milioni) e sulla mortalità (oltre 100.000) da consumo di oppioidi, in aumento in particolare per eccessiva prescrizione in caso di terapia antalgica. Tra le nazioni elencate non è inclusa l'Italia.


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