7/11/2019

7 novembre 2019 - This Week in the NEJM


Confronto tra l'etica degli scopritori dell'insulina negli anni '20 e le speculazioni delle case farmaceutiche USA

The U.S. Insulin Crisis — Rationing a Lifesaving Medication Discovered in the 1920s
Le norme USA non prevedono alcun tetto al prezzo dei farmaci, lasciandolo alla libera concorrenza. Nel caso dell'insulina, la libera concorrenza è molto debole richiedendo la sintesi strutture laboratoristiche complesse. Nella fattispecie in larga quantità la producono solo Eli Lilly e Novo Nordisk. Il costo medio da sostenere per un diabetico è di circa 50 dollari al giorno e le assicurazioni sanitarie sono disponibili a farsene carico solo per una parte.
Questo costringe molti americani ad approvviggionarsi in Canada, dove la normativa nazionale invece prevede un prezzo al pubblico che è 1/5 di quello USA. Il confronto che viene fatto dagli autori dell'articolo è fra l'etica delle case farmaceutiche e quella dei due scopritori dell'insulina, Frederick Banting e John Macleod, ambedue Nobel nel 1923, che cedettero per 1 dollaro la licenza all'Università di Toronto affermando che "l'insulina non è degli scopritori ma dell'umanità" perché prima che questa venisse identificata il diabete era una malattia sempre mortale.

Emergenza ipertensiva: un caso clinico

Acute Severe Hypertension
Un caso clinico di emergenza ipertensiva (230/130). Indicazioni diagnostico-terapeutiche derivate dalla attuali linee guida commissionate dal NEJM al nefrologo AJ Peixoto, Yale Univ.

Come intervenire nei casi di ostruzione lieve o media dell'arteria coronaria maggiore sinistra

Five-Year Outcomes after PCI or CABG for Left Main Coronary Disease
Conferma dello studio Excel (NEJM, 2016), ma a 5 anni: nei casi di ostruzione lieve o media dell'arteria coronaria maggiore sinistra lo stent medicato ha un outcome equivalente al by-pass.

Mortalità e morbilità dei calciatori

Soccer and Mortality — Good News and Bad News
Neurodegenerative Disease Mortality among Former Professional Soccer Players
Studio scozzese su mortalità e morbilità dei calciatori dimostra che se per questi la mortalità per tutte le cause è minore rispetto alla popolazione generale, la morbilità per malattie neurodegenerative è tre volte superiore alla popolazione generale. Gli autori dell'articolo e i commentatori fanno riferimento ai colpi di testa tipici del gioco del calcio che accadono 6-12 volte nelle partite ed altrettante sicuramente negli allenamenti. Naturalmente tanti autori e commentatori ritengono che giocatori e genitori delle giovani leve calcistiche non debbano avere paura, trattandosi comunque di un rischio con alto valore relativo, ma bassi valori assoluti.



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icordiamo che al New England Journal Medicine

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a cura del dottor. Luigi Tonelli, Direttore sanitario - Misericordia di Sesto Fiorentino