6/4/2023

Cambiamento climatico, inquinamento, pollini e... tante allergie

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Il 21 marzo è stata la “Giornata nazionale del polline”. La data è collegata all’inizio della primavera che consideriamo purtroppo anche la “stagione delle allergie”.

Il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (Snpa) ha pubblicato proprio il 21 marzo 2023 una sintesi della situazione degli allergenici in Italia nel 2022.

Sono 7 le famiglie botaniche che rappresentano la quasi totalità dei pollini allergenici monitorati sul territorio italiano (Asteraceae, Betulaceae, Corylaceae, Oleaceae, Cupressaceae-Taxaceae, Poaceae e Urticaceae) con altrettante stagioni polliniche che si susseguono e sovrappongono l’una all’altra senza soluzione di continuità.

Tra queste, la Rete Pollnet di Snpa ne ha individuate 4 come maggiormente presenti nel 2022, in media, su tutto il territorio italiano: Corylaceae (nocciolo, carpino e altri), Cupressaceae/Taxaceae (tra le quali il cipresso), Poaceae (comunemente conosciute come graminacee) e Oleaceae (olivo, frassino, ligustro).
Per ciascuna di queste famiglie, è stato calcolato il cosiddetto “integrale pollinico annuale”, che rappresenta la somma delle concentrazioni giornaliere registrate nell’anno di riferimento.
Inoltre, gli esperti della Rete Pollnet Snpa hanno monitorato quali famiglie botaniche hanno presentato un maggior numero di “giorni rossi” nell’arco dell’anno, ovvero un alto livello di concentrazione di granuli pollinici in aria secondo i valori di riferimento. Le Corylaceae (nocciolo, carpino e altri) sono quelle ad avere i valori più alti nel 2022 con 29,4 giorni rossi in media per stazione.



Il sito della Rete Pollnet offre documenti di approfondimento e bollettini settimanali dei livelli di concentrazione dei pollini allergenici, con dati di tendenza per la settimana successiva.

Il rilevamento dei pollini e delle spore aerodiffusi viene effettuato in numerosi centri distribuiti sull'intero territorio nazionale: per ogni regione sono disponibili il bollettino sempre aggiornato e i livelli di concentrazione relativi alla singola stazione di monitoraggio.

ARPAT pubblica anche nel suo sito i bollettini di monitoraggio relativi alla Toscana.

L’interazione tra pollini, cambiamento climatico e inquinamento

Un recente studio aiuta a comprendere meglio questa interazione.

L'inquinamento ambientale e il cambiamento climatico hanno effetti dannosi sulla salute umana, in particolare sull'apparato respiratorio, con frequenti ripercussioni sui sistemi sociali. L'allergia respiratoria è strettamente correlata all'inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici.

A causa della variazione del sistema climatico, il contenuto atmosferico di fattori scatenanti come pollini e muffe aumenta e induce rinite e asma in pazienti sensibilizzati con reazioni allergiche IgE-mediate.
L'allergia ai pollini viene spesso utilizzata per valutare la relazione tra inquinamento atmosferico e malattie respiratorie allergiche.

Gli allergeni del polline innescano il rilascio di mediatori immunomodulatori e pro-infiammatori e accelerano l'insorgenza della sensibilizzazione agli allergeni respiratori in bambini e adulti predisposti.

Gli eventi meteorologici inducono un aumento della produzione ed emissione di anidride carbonica (CO2) di origine antropica nell'atmosfera (N.d.R. aumento dell’inquinamento) e le piante allergeniche producono più polline in risposta agli alti livelli atmosferici di CO2.

I mutamenti del clima colpiscono anche con eventi atmosferici estremi come ondate di calore, siccità, temporali, inondazioni, cicloni e uragani. In particolare, i temporali durante le stagioni dei pollini possono aumentare l'intensità degli attacchi di asma nei pazienti affetti da pollinosi.

Gli autori concludono che il cambiamento climatico ha dunque effetti importanti sugli aspetti iniziali e patogenetici dell'ipersensibilità dell'allergia ai pollini. Provoca un aumento della produzione di pollini e una variazione degli aspetti aumentandone le proprietà allergeniche.

Attraverso gli effetti della variabilità climatica, la crescita delle piante può essere alterata in modo che i nuovi pollini prodotti vengano modificati influenzando maggiormente la salute umana.

La necessità di una informazione pubblica tempestiva e l'adozione di misure governative per prevenire l'inquinamento ambientale e il riscaldamento globale sono urgenti. Gli sforzi per ridurre i gas serra, i fattori chimici e biologici che contribuiscono all'inquinamento atmosferico sono di fondamentale importanza. Fenomeni meteorologici estremi possono scatenare riacutizzazioni di attacchi di asma e devono essere prevenuti con una corretta informazione e terapia.



Per saperne di più:

quadratino SNPA. La situazione degli allergeni in Italia nel 2022, 2023

quadratino Climate change, air pollution, pollen allergy and extreme atmospheric events.
D'Amato G, D'Amato M. Curr Opin Pediatr. 2023 Mar 15. doi: 10.1097/MOP.0000000000001237. Epub ahead of print. PMID: 36917187 (articolo non free online)

Per approfondire:

quadratino leggi gli articoli contrassegnati dal tag InquinamentoCambiamento climatico Ambiente