E’ stato da poco pubblicato uno
studio che ha cercato di
analizzare e valutare le diverse strategie per il contenimento della diffusione di Covid 19, proponendo un modello per verificarne l’efficacia nei diversi contesti.
Le misure di contenimento attuate
Gli autori hanno utilizzato un
modello di trasmissione a livello individuale,
stratificato per luoghi (famiglia, lavoro, scuola o altro) e basato sui dati BBC Pandemic di 40162 partecipanti nel Regno Unito.
E’ stato
simulato l’effetto delle diverse modalità di contenimento tramite test, isolamento, tracciamento dei contatti e scenari di distanziamento fisico.
Con un’ottimista, ma plausibile ipotesi, è stata stimata la
riduzione del numero effettivo di “riproduzione” del virus e del
numero dei “contatti” che verrebbero messi in quarantena ogni giorno con le diverse strategie.
Una figura. ripresa dai dati supplementari allo studio, ci aiuta a capire cosa può essere fatto dopo l’accertamento di un nuovo caso.
Figura: schema delle diverse ipotesi di tracciamento dei contatti. All'inizio dei sintomi, il caso identificato è
isolato; la
famiglia è messa in
quarantena e quindi sono rintracciati i
contatti a scuola / lavoro o anche in altri contesti (ad es. tracciamento di
tutti i contatti).
Cosa può avvenire nella diffusione del virus
Figura: Modello di interazioni sociali e trasmissione e controllo di SARS-CoV-2(A) Distribuzione dei contatti giornalieri effettuati a casa, al lavoro, a scuola e in altri luoghi dal dataset BBC Pandemic.
(B) Esempi di schemi di contatto sociale giornalieri per quattro individui selezionati casualmente nel modello.
(C) Fattori che influenzano se un individuo è isolato e se i contatti vengono tracciati con successo nel modello.
(D) Implementazione della traccia dei contatti nel modello.
La sequenza temporale mostra un
caso principale con quattro contatti giornalieri autoisolati 1 o 3 giorni dopo l'insorgenza dei sintomi.
I ricercatori hanno assunto che il contatto familiare fosse sempre la stessa persona, mentre altri contatti sono stati fatti in modo indipendente.
Se il caso primario non fosse stato isolato, in questa illustrazione si sarebbero verificati sette casi secondari (mostrati con la circolazione).
Per l'
isolamento 1 giorno dopo l'insorgenza, quattro infezioni secondarie sono state riscontrate immediatamente. Quindi sette contatti erano potenzialmente rintracciabili, tre dei quali erano infetti. In questo esempio, due contatti di “infetti” pre-isolamento sono stati rintracciati e messi in quarantena con successo (vale a dire che ne è mancato uno), quindi nel complesso la misura di controllo di isolamento e tracciamento ha portato a un 4 + 2 = 6 riduzione del numero effettivo di riproduzione.
Risultati dello studio: strategie combinate e percentuali di riduzione della trasmissione
E’ stato stimato che le
strategie combinate di isolamento e tracciamento,
ridurrebbero la trasmissione più dei test di massa o autoisolamento da soli.La riduzione media della trasmissione sarà del:
- 2% per i test random di massa nel 5% della popolazione ogni settimana
- 29% per l'autoisolamento dei soli casi sintomatici all'interno della famiglia
- 35% per l'autoisolamento fuori della famiglia
- 37% per autoisolamento più quarantena dei familiari
- 64% per autoisolamento e quarantena con l'aggiunta del tracciamento di tutti i contatti
- 57% con l'aggiunta del tracciamento dei solo conoscenti
- 47% con l'aggiunta della sola traccia basata su app.
Se si ponessero limiti ai raduni al di fuori di casa, a scuola o al lavoro, il tracciamento dei contatti dei soli conoscenti potrebbe avere un effetto nella riduzione della trasmissione simile a quello dettagliato dei vari contatti.
In uno scenario in cui si presentano ogni giorno 1000 nuovi casi sintomatici, che soddisfano la definizione per l'attivazione del tracciamento dei contatti, è stato stimato che, nella maggior parte delle strategie per il tracciamento dei contatti, 15000-41000 contatti verrebbero messi in quarantena ogni giorno.
Coerentemente con i precedenti studi e le risposte specifiche intraprese nei vari paesi fino ad oggi, l’analisi ha stimato che
un'alta percentuale di casi avrebbe necessità di isolamento e un'alta percentuale dei loro
contatti di essere rintracciata, per garantire un numero di riproduzione effettivo inferiore a 1, in assenza di altre misure.
L’autoisolamento e la tracciabilità dei contatti, se combinati con moderate misure di allontanamento fisico, otterrebbero con più probabilità il controllo della trasmissione di Covid.
Le misure adottate in Italia per il tracciamento: il report ISS
L'ISS ha pubblicato ieri, 25 giugno, il rapporto
Guida per la ricerca e gestione dei contatti (contact tracing) dei casi di COVID-19 in cui propone un semplice
schema riassuntivo delle misure da adottare.
Sono evidenziate nel documento
le definizioni relative ai contatti: contatto stretto (con esposizione ad alto rischio) e contatto casuale (con esposizione a basso rischio)
A seconda del
livello di rischio dell’esposizione, vengono stabilite le
modalità di gestione e monitoraggio dei contatti, in particolare riguardo a:
- Effettuazione del tampone per la ricerca di SARS-COV-2 nei contatti di casi confermati o probabili;
- Quarantena e isolamento;
- Monitoraggio/Sorveglianza dei contatti;
- Rientro in comunità alla fine del periodo di quarantena o isolamento
![azioni contatti livello rischio iss italia](/images/news/2020/azioni_contatti_livello_rischio_iss_italia.png)
Il documento ricorda anche che:
- L’attuale strategia nazionale prevede l’effettuazione di un test diagnostico (tampone) per SARS-CoV-2 solo nei contatti (stretti o casuali) che sviluppano sintomi o segni compatibili con COVID-19, anche se lievi :
- Se il test è positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti
- Se il test è negativo, il contatto deve continuare l’isolamento fino a 14 giorni dopo l’ultima esposizione con il caso e si ripete il test prima del rientro in comunità
- Se il paziente è fortemente sospetto per infezione da SARS-CoV-2 e con un risultato negativo, si raccomanda di ripetere il prelievo di campioni biologici in tempi successivi e da diversi siti del tratto respiratorio. È possibile infatti che al momento della raccolta del campione la persona si trovasse in una fase molto precoce dell’infezione e che testata successivamente possa avere un risultato positivo
Se le risorse lo consentono, è opportuno considerare di testare anche i
contatti asintomatici, in particolare alla fine della quarantena.
Nel caso di focolai che coinvolgano strutture ospedaliere, lungodegenze, RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) o altre strutture residenziali per anziani il test va offerto ai residenti e a tutti gli operatori sanitari coinvolti.
Per saperne di più:
![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
Effectiveness of isolation, testing, contact tracing, and physical distancing on reducing transmission of SARS-CoV-2 in different settings: a mathematical modelling study Adam J Kucharski, Petra Klepac, Andrew J K Conlan, Stephen M Kissler, Maria L Tang, Hannah Fry, Julia R Gog, W John Edmunds, on behalf of the CMMID COVID-19 working group Lancet Infect Dis 2020 Published Online June 16, 2020
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![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
Rapporto ISS COVID-19 n. 53/2020 Guida per la ricerca e gestione dei contatti (contact tracing) dei casi di COVID-19 - Versione del 25 giugno 2020 |
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