Anche durante la pandemia da COVID-19 è stata riaffermata l’importanza di considerare il
paziente nella sua complessità e di offrire, se possibile,
terapie personalizzate.
Pur nelle difficoltà dovute alla lotta contro la diffusione di SARS-Cov2 e delle sue conseguenze, l’avere una
visione olistica del paziente e offrire un’assistenza sanitaria basata sulla sua centralità (patient-centered) sono stati punti di riferimento.
Il termine
“olistico”, anche se viene utilizzato talvolta troppo spesso, resta comunque la definizione più appropriata per definire l’approccio alla salute globale del paziente. Molte delle
terapie denominate “complementari” (ma vari altri termini sono usati per definirle) si fondano su questo principio e sulla ricerca di cure personalizzate.
Secondo la definizione coniata dall’
Institute of Medicine l’
assistenza centrata sul paziente significa “
rispetto e attenzione ai bisogni, alle preferenze e ai valori del paziente, garanzia che quei valori guideranno ogni decisione clinica”.
L’integrazione come “carta vincente”
Anche partendo dalla premessa fatta inizialmente, in molti hanno cercato un
percorso di integrazione tra discipline e terapie diverse, comprese le medicine complementari, pur nella costante valutazione delle evidenze sui reali benefici.
Numerose
evidenze hanno già dimostrato gli effetti di alcune
terapie complementari su alcune
patologie e sintomatologie: alcune di questi sintomi e malattie concomitanti sono
presenti anche nei pazienti con COVID-19. L’integrazione potrebbe portare quindi a migliori risultati.
In uno
studio che considera in particolare il
long COVID, non attinente specificatamente alle terapie non convenzionali, gli autori affermano che i pazienti richiedono un
approccio integrativo, che combini la gestione medica tradizionale, approcci non farmacologici e cambiamenti del comportamento e dello stile di vita. Tale approccio si è dimostrato utile in altre malattie croniche come la fibromialgia, la sindrome da stanchezza cronica e la malattia post-Lyme.
La
figura 1 dello studio (clicca e apri la figura più grande) mostra come viene definita la
salute integrata.
SIOMI (Società italiana di omeopatia e di medicina integrata) ad esempio nel 2021 ha pubblicato con altre società un
Manifesto dal titolo
La prevenzione proattiva e una medicina della persona in tempi di Covid-19, precisando nella
press release di presentazione, che «di fronte al prevedibile e purtroppo inevitabile (data la natura a RNA del virus Sars-CoV-2) proliferare delle varianti, di fronte alla situazione drammatica in cui versa il Paese a causa della pandemia
le principali associazioni di medicina complementare hanno sentito l’esigenza di offrire il proprio contributo per migliorare il benessere della popolazione, in base alle conoscenze e pratiche che sono patrimonio di queste medicine».
Il Manifesto esordisce con l’enunciazione dell’
OMS nel Piano per il periodo 2014-2023, che invita a “sviluppare soluzioni che, in una prospettiva più ampia, contribuiscano a migliorare la salute e a favorire l’autonomia del paziente”, e specifica che “i due sistemi,
medicina tradizionale e medicina occidentale,
non devono necessariamente confliggere. Nel contesto delle cure sanitarie primarie possono fondersi in una benefica armonia, sia utilizzando le migliori peculiarità di ciascuno, sia compensando i rispettivi punti di debolezza”.
Sul fronte delle cure il Manifesto sottolinea (attraverso interventi di medici di medicina omeopatica, medicina di regolazione, fitoterapia e medicina ayurvedica) l’importanza di una “
medicina della persona”.
Nella parte riferita all’
omeopatia è evidenziato: «dietro i fattori genetici c’è, in definitiva, la
predisposizione individuale, concetto molto sentito nell’ambito delle impostazioni sviluppate dall'omeopatia, che, pur non sfruttando le raffinate tecniche della genetica moderna, ha comunque intuito, per la parte pertinente allo studio delle costituzioni, che soggetti con specifiche caratteristiche morfo-funzionali tendono a sviluppare malattie o quadri clinici differenti rispetto ad altri con diverse caratteristiche e come d’altronde la stessa malattia avrà nel singolo paziente una evoluzione diversa sulla base del suo specifico comportamento biologico: il concetto di terapia personalizzata, molto attenzionato dalla medicina moderna, non può prescindere da questa definizione».
Tanti studi sull’utilizzo delle medicine complementari per COVID-19 e la ricerca di evidenze
Con una semplice e non esaustiva ricerca in
PubMed, utilizzando solo Mesh Term, possiamo avere una prima
“panoramica” degli studi pubblicati sull’uso delle
medicine complementari durante la pandemia.
Scorrendo i titoli ci accorgiamo che svariate terapie sono state oggetto di studio per i possibili effetti almeno sulla sintomatologia da COVID-19.
![pubmed complementari covid](/images/news/2022/pubmed_complementari_covid.png)
Tra i
risultati della ricerca, troviamo molti
protocolli per revisioni sistematiche: questo fa comprendere l’interesse di poter formulare maggiori evidenze, sintetizzando e valutando i risultati dei vari studi.
Agopuntura
Tra le varie terapie della medicina tradizionale cinese che vengono considerare in occidente come medicine complementari, sicuramente l’
agopuntura è quella più diffusa. Tra i protocolli per revisioni sistematiche troviamo
Clinical study on acupuncture treatment of COVID-19: A protocol for a systematic review and meta-analysis. Lo studio è stato progettato per valutare l'efficacia e la sicurezza dell'agopuntura per le manifestazioni neurologiche in COVID-19.
COVID-19 è una malattia infettiva respiratoria acuta, che è spesso accompagnata da
mal di testa,
disturbi dell'olfatto e del gusto e
manifestazioni neurologiche, su molte delle quali l’
agopuntura ha dimostrato effetti.
Medicina tradizionale cinese
Una
revisione sistematica ha cercato di stabilire l’efficacia e i meccanismi di altri preparati tradizionali cinesi [NdR. non sappiamo quali di questi siano però in effetti utilizzati anche in occidente].
Sono stati consultati sistematicamente sette database dal loro inizio fino al 21 luglio 2021, per distinguere studi randomizzati controllati (RCT), studi di coorte (CS) e studi caso-controllo (CCS) di medicina tradizionale cinese (MTC) per COVID-19. Due revisori hanno completato indipendentemente lo screening della letteratura, l'estrazione dei dati e la valutazione della qualità degli studi inclusi. La meta-analisi è stata eseguita utilizzando il software Review Manager 5.4.
Sono stati inclusi 29 RCT che hanno coinvolto
3060 pazienti e 28 studi retrospettivi (RS) che hanno coinvolto
12.460 pazienti. La meta-analisi ha dimostrato che la
medicina tradizionale cinese potrebbe ridurre del 55% la percentuale di
pazienti che progrediscono verso casi gravi e del
49% il tasso di mortalità dei pazienti gravi o critici. Inoltre, la MTC potrebbe
alleviare i sintomi clinici,
ridurre la durata della degenza ospedaliera, migliorare gli indicatori di laboratorio e così via.
E’ stata consultata ulteriormente la letteratura e ottenuto
149 componenti di erbe medicinali cinesi che potrebbero legarsi stabilmente a bersagli antivirali o bersagli antinfiammatori o immunoregolatori, suggerendo che la MTC ha svolto un ruolo terapeutico nel COVID-19 principalmente attraverso l'azione
antivirale e antinfiammatoria e la
regolazione dell'immunità.
Li ZY e colleghi hanno redatto anche delle
linee guida sul
trattamento integrato con medicina tradizionale cinese e medicina occidentale per la malattia grave da coronavirus 2019.
Le linea guida sono state sviluppate e completate facendo riferimento al processo di standardizzazione del “WHO handbook for guideline development”, del sistema “Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation (GRADE)” e del “Reporting Items for Practice Guidelines in Healthcare (RIGHT). Quarantasette articoli sono stati infine inclusi nello studio, tra cui 10 revisioni sistematiche, 15 RCT, 9 studi di coorte, 2 studi prima-dopo, 2 studi trasversali, 2 serie di casi, 3 linee guida e 4 protocolli di diagnosi e trattamento. Sono state formulate in totale
22 raccomandazioni e i punti essenziali sono stati riassunti nella
tabella 4.
Omeopatia
Una
revisione, non free online, ha invece valutato la
medicina omeopatica nel contrastare le conseguenze post-COVID, mostrando talvolta risultati contrastanti. Sulla base di una ricerca in PubMed/Medline, sono stati identificati un totale di 113 record e 61 studi sono stati inclusi nella revisione.
L'omeopatia è efficace, secondo alcuni studi, nel
trattamento dei disturbi mentali tra cui
ansia e
disturbo depressivo (ADD), sebbene le revisioni sistematiche non sempre siano d'accordo.
Allo stesso modo, alcune società mediche sconsigliano l'omeopatia per la gestione del dolore, mentre altra letteratura mostra che può essere usato per trattare il dolore in modo efficace.
L'omeopatia può aiutare nel trattamento delle
malattie cardiovascolari, poiché Crataegus, un farmaco omeopatico, è risultato efficace quanto un inibitore standard dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) e trattamento diuretico per l'insufficienza cardiaca minore.
Anche i risultati per la
sindrome da stanchezza cronica (CFS), l'influenza e le infezioni delle vie respiratorie acute (ARTI) sono promettenti.
Gli autori della revisione sostengono che, sulla base dei risultati dell'omeopatia in condizioni non COVID, questa può essere considerata nella gestione degli esiti post-COVID-19. Di conseguenza, propongono che, mentre si studia la riabilitazione del paziente post-COVID-19, la gestione omeopatica possa essere inclusa come parte del percorso di follow-up. Occorrono più dati, in modo che in futuro il ruolo dell'omeopatia possa essere meglio dimostrato.
Fitoterapia
In riferimento alla
fitoterapia, ricordiamo un
recente studio, in cui viene evidenziato che i
composti naturali possiedono varie proprietà farmaceutiche e sono segnalati come
efficaci antivirali.
![fitoterapia covid](/images/news/2022/fitoterapia_covid.png)
L'interesse per lo sviluppo di un
farmaco antivirale contro SARS-CoV-2 da
composti naturali è aumentato a livello globale. E’ stato quindi studiato il
potenziale antivirale di prodotti naturali selezionati. Le fonti di dati per questo articolo sono la
letteratura corrente pubblicata nel contesto degli
usi terapeutici dei fitocostituenti e il loro meccanismo d'azione pubblicato in varie rinomate riviste peer-reviewed.
È stata condotta un'ampia indagine sulla letteratura e i dati sono stati analizzati in modo critico per ottenere informazioni più approfondite sul meccanismo d'azione di alcuni importanti fitocostituenti.
Il consumo di prodotti naturali come
timochinone, quercetina, acido caffeico, acido ursolico, acido ellagico, vanillina, timolo e acido rosmarinico potrebbe migliorare la risposta immunitaria e quindi possedere un eccellente potenziale terapeutico.
La revisione si concentra sulle funzioni antivirali di vari
fitocostituenti e alcaloidi e sulle loro potenziali implicazioni terapeutiche
contro SARS-CoV-2.
L’analisi completa fornisce approfondimenti meccanicistici sui fitocostituenti per contenere l'infezione virale e fornire una soluzione migliore attraverso agenti naturali e terapeuticamente attivi.
La
figura 3 ci offre una rappresentazione schematica della struttura SARS-CoV-2 che mostra il genoma virale e importanti proteine virali (proteina S, proteina N, proteina E, proteina Mpro, Nsps e RdRp,). I
fitochimici naturali hanno mostrato un
potenziale terapeutico contro il SARS-CoV-2 legandosi a queste proteine e inibendone le funzioni. I fitochimici come il
timochinone interagiscono con i recettori ACE-2 per bloccare l'ingresso; il timolo interagisce con la proteina S; la
quercetina interagisce con la proteasi 3CL; la
vanillina interagisce sia con la proteasi 3CL che con le proteine S1; l'
acido rosmarinico interagisce con NSP-15; l'
acido ursolico interagisce con le proteine NSP15 e M; l'
acido ellagico interagisce con le proteine M e l'
acido caffeico e i suoi derivati interagiscono con le proteine M, NSP-15 e la proteina spike.
![fitoterapia covid virus](/images/news/2022/fitoterapia_covid_virus.png)
Un altro
studio, era stato condotto per fornire una
mappa dell’efficacia dei prodotti naturali su COVID-19.
![fitoterapia covid trattamento prevenzione](/images/news/2022/fitoterapia_covid_trattamento_prevenzione.png)
Figura. Strategie per la prevenzione e il trattamento della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) con le erbe medicinali.
La scoperta di nuovi farmaci per la pandemia di COVID-19 può comprendere infatti strategie sia di
prevenzione che per la
gestione della malattia.
I meccanismi preventivi che possono essere presi in considerazione includono il potenziamento della risposta immunitaria e l'igiene delle mani nella fase di pre-esposizione, il blocco del virus e dell'ingresso nella fase post-esposizione. I potenziali meccanismi target terapeutici includono terapie dirette contro il virus e terapie dirette verso l'ospite.
Diverse
piante medicinali e prodotti naturali si sono rivelati efficaci e sono buoni obiettivi per future ricerche sia per la prevenzione che per il trattamento:
- Withania somnifera (L.) Dunal e propoli per la prevenzione
- Tanacetum parthenium (L.) per il trattamento
- Ammoides verticillata (Desf.) Briq e Nigella sativa L. per la prevenzione e trattamento.
Gli esempi di composti fitochimici che possono essere efficaci includono:
- aloina e terpeni come antisettici
- isotimolo, ditimochinone e glicirrizina come inibitori del legame e dell'ingresso del virus
- glicirrizina e berberina come soppressori della replicazione
- ginsenoside Rg1 e partenolide come immunomodulatori
- eriocitrina, rhoifolina, esperidina, naringina, rutina e veronicastroside come anti-complementi.
Gli autori concludono che il riconoscimento dei diversi meccanismi di
lotta contro questo virus può portare a un approccio più sistematico nella ricerca di
prodotti naturali e piante medicinali per la prevenzione e il trattamento del COVID-19.
Potremmo continuare a elencare revisioni e studi primari sicuramente interessanti: crediamo però di aver
offerto “spunti” sufficienti per destare l’interesse in chi voglia approfondire la ricerca…
Toscana, long COVID e medicina integrata
Nella rivista
MC Toscana, notiziario regionale delle medicine complementari del
maggio 2021, furono pubblicati un “primo piano” e un articolo inerenti la cura di alcuni
sintomi da long COVID.
Il Centro regionale per la medicina integrata (CRMI) aveva organizzato nel marzo 2021, il webinar
Covid-19 e medicina integrata: rafforzamento del sistema immunitario e trattamento degli effetti a lungo termine della malattia (Long Covid). L’evento raccoglieva i contributi degli specialistici coinvolti nella
gestione dei pazienti affetti da sindrome post COVID e degli esperti di
medicina complementare offrendo ai partecipanti una panoramica degli interventi di medicina convenzionale e integrata disponibili. Un box riportato nell’articolo “in primo piano”, evidenziava:
•
AGOPUNTURA e MEDICINA TRADIZIONALE CINESE possono essere utilizzate in caso di sintomi respiratori, ansia, depressione, stress, sintomi cognitivi, astenia, anosmia, disgeusia, dolori e debolezza muscolare, patologie neurologiche.
• Alla
FITOTERAPIA si può fare ricorso per la gestione di pazienti con sintomi respiratori, ansia, depressione e disturbi cognitivi.
• L’
OMEOPATIA può essere impiegata in caso di disturbi cognitivi, anosmia, ageusia, cefalea, ansia, depressione e disturbi cardiovascolari.
L’articolo “Medicine complementari e disturbi neuro-psicologici da Post/Long COVID”, all’interno dello stesso fascicolo di MC Toscana, riportava l’
avvio del progetto dell’ambulatorio di omeopatia e medicine complementari della Cittadella della Salute, in collaborazione con l’ambulatorio di Neuropsicologia di Lucca, finalizzato alla
cura/terapia/riabilitazione dei pazienti con sindrome Post COVID.
Veniva riportato anche: «Le persone diagnosticate come “pazienti Post/Long COVID”, se lo desiderano, saranno quindi visitate, con l’esenzione dal pagamento del ticket, dal medico di medicina complementare che prescriverà un trattamento con omeopatia e/o fitoterapia, consigli alimentari e/o, a seconda della sintomatologia, eventualmente un trattamento con agopuntura (cicli di 1 seduta a settimana, per 4 o 8 settimane). Il trattamento con agopuntura potrà essere effettuato come terapia singola o in affiancamento alla dieta e integrato con le altre terapie complementari. I pazienti saranno seguiti per il tempo necessario con visite a cadenza mensile per almeno 2 mesi, per un totale di almeno 3 visite: la prima visita (T0), una prima visita di controllo dopo un mese (T1) e una seconda visita di controllo (T2). L’intensità e la frequenza dei disturbi saranno valutati con un apposito questionario che misura le variazioni dell’intensità dei sintomi e la qualità di vita».
Non abbiamo censito e quindi non riportiamo i dettagli delle varie altre iniziative e interventi che sono stati realizzati o sono in fase di attuazione nella sola Toscana. Ricordiamo solo, come particolare iniziativa, che “
Fior di Prugna”, il Centro di Coordinamento Aziendale di Medicina Complementare dell’Azienda USL Toscana Centro, propone anche una dispensa
Autotrattamento post COVID per il rafforzamento del sistema immunitario, realizzata dagli operatori del Centro.
Per saperne di più:
![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
Addressing the Long COVID Crisis: Integrative Health and Long COVID. Roth A, Chan PS, Jonas W. Glob Adv Health Med. 2021 Nov 16;10:21649561211056597. doi: 10.1177/21649561211056597. PMID: 34820152; PMCID: PMC8606968.
|
![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
SIOMI. Manifesto: La prevenzione proattiva e una medicina della persona in tempi di Covid-19 (2021)
|
![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
Clinical study on acupuncture treatment of COVID-19: A protocol for a systematic review and meta-analysis. Luo W, Zhai Y, Sun M, Guo D, Xie F, Yu Z, Tang Z. Medicine (Baltimore). 2022 Jan 14;101(2):e28296. doi: 10.1097/MD.0000000000028296. PMID: 35029174; PMCID: PMC8757955.
|
![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
Efficacy and mechanisms of traditional Chinese medicine for COVID-19: a systematic review. Kang X, Jin D, Jiang L, Zhang Y, Zhang Y, An X, Duan L, Yang C, Zhou R, Duan Y, Sun Y, Lian F. Chin Med. 2022 Feb 28;17(1):30. doi: 10.1186/s13020-022-00587-7. PMID: 35227280; PMCID: PMC8883015.
|
![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
Guidelines on the treatment with integrated traditional Chinese medicine and western medicine for severe coronavirus disease 2019. Li ZY, Xie ZJ, Li HC, Wang JJ, Wen XH, Wu SY, Chen J, Zhang JJ, Li L, Guo QQ, Liu QP, Lan H, Jiang YP, Li DM, Xu XF, Song SY, Zhang M, Fang S, Lai WD, Gao YN, Zhang FQ, Luo WQ, Lou Y, Chen W, Zhang XF, Wang KE, Zhou MQ, He YF, Xi AR, Gao Y, Zhang Y, Chen YL, Wen CP. Pharmacol Res. 2021 Dec;174:105955. doi: 10.1016/j.phrs.2021.105955. Epub 2021 Oct 29. PMID: 34715330; PMCID: PMC8553423.
|
![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
Exploring the scope of homoeopathy in combating the unfortunate consequences of post-COVID-19 survivors based on non-COVID conditions: a narrative review. Dixit AK, Giri N, Singh S. J Complement Integr Med. 2021 Oct 15. doi: 10.1515/jcim-2021-0200. Epub ahead of print. PMID: 34704429.
|
![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
Natural products can be used in therapeutic management of COVID-19: Probable mechanistic insights. Ali S, Alam M, Khatoon F, Fatima U, Elasbali AM, Adnan M, Islam A, Hassan MI, Snoussi M, De Feo V. Biomed Pharmacother. 2022 Mar;147:112658. doi: 10.1016/j.biopha.2022.112658. Epub 2022 Jan 20. PMID: 35066300; PMCID: PMC8769927.
|
![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
COVID-19: General Strategies for Herbal Therapies. Soleymani S, Naghizadeh A, Karimi M, Zarei A, Mardi R, Kordafshari G, Esmaealzadeh N, Zargaran A. J Evid Based Integr Med. 2022 Jan-Dec;27:2515690X211053641. doi: 10.1177/2515690X211053641. PMID: 34985368; PMCID: PMC8744081
|
![quadratino](/images/loghi/quadratino.png) |
Notiziario regionale delle medicine complementari, Regione Toscana. Anno XVIII - Notiziario 46 - maggio 2021 |
Per approfondire, leggi:
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