14/6/2022

Qual è la risposta anticorpale dopo guarigione da Covid-19 e vaccino? Uno studio svolto a Vo’, il comune “protagonista” della prima ondata

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Il monitoraggio nel tempo della risposta sierologica all’infezione da SARS-CoV-2 e alla vaccinazione è fondamentale per la stima della persistenza degli anticorpi circolanti e della loro efficacia neutralizzante e per poter determinare le politiche di vaccinazione.

Valutare la misura in cui l'immunità precedente, sviluppata dopo infezione naturale o vaccinazione, protegga contro i nuovi ceppi circolanti diventa ancor più importante per il continuo emergere di nuove varianti virali.

In un recente studio condotto sui cittadini di Vo’ Euganeo, il comune “protagonista” durante la prima ondata della pandemia, è stata valutata la persistenza anticorpale a lungo termine in soggetti precedentemente infettati e l'entità della protezione mediata da anticorpi contro le varianti B.1 (ceppo originale), B.1.617.2 (Delta) e BA.1 (Omicron) in:
  • soggetti non vaccinati precedentemente infettati
  • in naïve vaccinati
  • in soggetti vaccinati precedentemente infettati.
I campioni di sangue raccolti 15 mesi dopo l'infezione in soggetti non vaccinati (n=35) e in vaccinati (n=41) nella coorte di Vo’, sono stati testati per la presenza di anticorpi contro SARS-CoV-2 (S) Spike e antigeni nucleocapsid (N), mediante i testi immunologici di Abbott, DiaSorin e Roche.

La reattività neutralizzante del siero è stata valutata rispetto ai ceppi SARS-CoV-2 B.1, Delta e Omicron mediante micro-neutralizzazione.

I titoli anticorpali sono stati confrontati con quelli dei precedenti punti temporali, eseguiti a 2 e 9 mesi dopo l'infezione sugli stessi individui. Come controlli, sono stati utilizzati due gruppi di soggetti naïve, uno della stessa coorte (n=29 non vaccinati e n=20 vaccinati) e un gruppo di operatori sanitari naïve vaccinati (n=61).

Rispetto al punto temporale di 9 mesi, gli anticorpi contro l'antigene S sono diminuiti significativamente (P=0,0063) tra i soggetti non vaccinati e sono aumentati (P<0,0001) nei soggetti vaccinati, mentre quelli contro l'antigene N sono diminuiti nell'intera coorte.

Rispetto ai gruppi di controllo (abitanti di Vo' naïve e operatori sanitari naïve), i soggetti vaccinati, che erano stati precedentemente infettati, avevano livelli di anticorpi più elevati (P <0,0001) rispetto ai soggetti naïve vaccinati.

Due dosi di vaccino hanno suscitato una risposta anticorpale anti-S più forte rispetto all'infezione naturale (P<0,0001). Infine, la reattività neutralizzante dei sieri contro B.1.617.2 e BA.1 era 4 volte e 16 volte inferiore rispetto alla reattività osservata contro il ceppo B.1 originale.

Questi risultati confermano che la vaccinazione induce una forte risposta anticorpale nella maggior parte degli individui e ancora più forte nei soggetti precedentemente infetti.

La reattività neutralizzante provocata dall'infezione naturale seguita dalla vaccinazione è sempre più indebolita dalla recente comparsa di varianti di preoccupazione (VOCs).

Sebbene l'immunità non sia completamente compromessa, potrebbe essere necessario un cambiamento nello sviluppo dei vaccini in futuro, per generare un'immunità pan-coronavirus cross-protettiva nella popolazione globale.

Riportiamo solo una delle molte figure esplicative, presenti nello studio:
fig6 titoli neutralizzanti varianti Figura 6. Titoli di neutralizzazione contro le varianti B.1, B.1.617.2 e BA.1 SARS-CoV-2 in soggetti naïve e precedentemente infettati, a secondo la vaccinazione.
a.Titoli anticorpali neutralizzanti contro le varianti B.1, B.1.617.2 e BA.1 in soggetti precedentemente infettati (a sinistra) (test di Friedman seguito dal test di confronto multiplo di Dunn, siero di soggetti precedentemente infetti con una dose di vaccino contro B.1 contro B.1.617.2 e BA.1, rispettivamente P = 0,004 e P <0,0001; siero di soggetti precedentemente infetti con due dosi di vaccino contro B.1 contro B.1.617.2 e BA.1, P = 0,02 e P < 0,0001, rispettivamente) e (a destra) soggetti naïve (test di Friedman seguito dal test di confronto multiplo di Dunn, siero di soggetti naïve con due dosi di vaccino contro B.1 contro B.1.617.2 e BA.1, P = 0,03 e P <0,0001, rispettivamente). Gli asterischi indicano *P < 0,05, **P < 0,01, ***P < 0,001, ****P < 0,0001.
b e c. Cambiamenti di piega nei titoli di neutralizzazione del siero di soggetti precedentemente infetti con (in b) una dose di vaccino e (in c) due dosi di vaccino testate per le varianti B.1.617.2 e BA.1 rispetto a B.1 (cambiamento di piega di 4× e 16× per una o due dosi di vaccino rispettivamente per B.1.617.2 e BA.1). L'infezione precedente è definita secondo la definizione ground truth data nel testo.


Per saperne di più:

quadratino Neutralising reactivity against SARS-CoV-2 Delta and Omicron variants by vaccination and infection history.
Lavezzo E, Pacenti M, Manuto L, Boldrin C, Cattai M, Grazioli M, Bianca F, Sartori M, Caldart F, Castelli G, Nicoletti M, Nieddu E, Salvadoretti E, Labella B, Fava L, Vanuzzo MC, Lisi V, Antonello M, Grimaldi CI, Zulian C, Del Vecchio C, Plebani M, Padoan A, Cirillo DM, Brazzale AR, Tonon G, Toppo S, Dorigatti I, Crisanti A. Genome Med. 2022 Jun 10;14(1):61. doi: 10.1186/s13073-022-01066-2. PMID: 35689243.

Per approfondire:

quadratino leggi gli articoli che trattano della pandemia Covid-19, contrassegnati dal tag generico Nuovo Coronavirus Covid-19
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