L'Istituto superiore di sanità (ISS) in una delle
FAQ sui vaccini cerca di dare
risposta anche ad alcuni dei
dubbi che molte persone condividono sull'
efficacia della vaccinazione Covid-19.
Per questo abbiamo deciso di pubblicare per esteso la FAQ
Vaccinati e non, il confronto tra i casi ci dice che il vaccino funziona, aggiungendo soltanto brevi titoli esplicativi ai capoversi.
Efficacia della vaccinazione: come leggere correttamente i dati
Se le
vaccinazioni nella popolazione raggiungono
alti livelli di copertura si verifica l’
"effetto paradosso", per cui il numero assoluto di
infezioni,
ospedalizzazioni e
decessi può essere
simile tra i
vaccinati rispetto ai
non vaccinati.
In questi casi però, l’
incidenza (intesa come il
rapporto tra il numero dei casi e la popolazione) è circa
dieci volte più bassa nei
vaccinati rispetto ai non vaccinati. Questi numeri se letti correttamente, quindi, ribadiscono quanto la vaccinazione sia efficace.
Protezione dall’infezione, dai ricoveri e da esiti fatali
La
vaccinazione anti-COVID-19, come accade per tutte le vaccinazioni, non protegge il 100% degli individui vaccinati. Attualmente sappiamo che la vaccinazione anti-COVID-19, se si effettua il ciclo vaccinale completo,
protegge all’
88% dall’infezione, al
94% dal ricovero in ospedale, al
97% dal ricovero in
terapia intensiva e al
96% da un
esito fatale della malattia.
Casi limitati nei vaccinati
È quindi possibile ed atteso un
limitato numero di casi di
infezione, di
ricoveri ospedalieri, di
ricoveri in terapia intensiva e di
decessi anche tra i
vaccinati, in numero estremamente più basso se confrontati a quelli che si verificano tra i soggetti non vaccinati.
Proporzione tra vaccinati e rischio di infezione: l’“effetto paradosso”
Con l’
aumentare della copertura vaccinale
decresce il numero dei casi proprio per l’efficacia della vaccinazione: questo comporta che
i pochi casi tra i vaccinati possano apparire
proporzionalmente numerosi; in gruppi di popolazione con una copertura vaccinale altissima, la maggior parte dei casi segnalati si potrebbe così verificare in soggetti vaccinati, solo perché la numerosità della popolazione dei vaccinati è molto più elevata di quella dei soggetti non vaccinati.
Questo è un
paradosso, atteso e ben conosciuto, che bisogna saper riconoscere per evitare preoccupazioni e perdita di fiducia nella vaccinazione.
Sistemi di sorveglianza e dati sui casi di malattia “evitata”
I sistemi di
sorveglianza, inoltre, non rendono evidenti i casi di malattia evitati dalla vaccinazione, ma fanno
emergere solo
quelli che si ammalano malgrado la vaccinazione.
Riduzione del rischio di trasmissione e della comparsa di nuove varianti del virus
Il vaccino, quando somministrato con l’intero ciclo, è efficace a proteggere la popolazione. Tuttavia, va ricordato che
più il virus circola, ad esempio, per una copertura vaccinale non ottimale in tutte le fasce di età e/o per il non rispetto delle restrizioni, maggiore è il rischio che il virus venga
trasmesso a soggetti a rischio di malattia severa
, anche se vaccinati e favorire il fenomeno della comparsa di nuove varianti.
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