Gli operatori sanitari costituiscono un gruppo ad
alto rischio di sviluppare una vasta gamma di
problemi fisici / mentali a seguito del lavoro diretto o indiretto con pazienti Covid-19 e sono particolarmente esposti alla minaccia di
trasmissione a causa del loro lavoro in prima linea con pazienti con elevate cariche virali e con dispositivi di protezione individuale non sempre ottimali.
Allo stesso tempo, lo
stress, l'
alto carico emotivo, i
lunghi orari, le
preoccupazioni di contrarre l’infezione o di trasmetterla ai propri familiari, la
mancanza di supporto adeguato nell'ambiente di lavoro e di trattamenti efficaci possono influenzare la loro salute mentale.
Una
tabella ripresa da una
recente revisione sistematica (con studi selezionati però fino ad aprile 2020) aveva già evidenziato i
problemi più diffusi sia durante la pandemia Covid-19 che nel periodo di diffusione di SARS, MERS o altre epidemie: disagio psicologico, ansia, disordini post-traumatici, sintomi depressivi, insonnia, burnout, sentimenti di stigmatizzazione, paura, preoccupazione generale per la salute, somatizzazione.
L'impatto di Covid-19 sulla salute mentale di operatori e popolazione generale
Gli autori di una
revisione sistematica hanno osservato un impatto psicologico complessivo elevato della pandemia di Covid-19 tra gli
operatori sanitari, la
popolazione in generale e i
pazienti con patologie preesistenti o Covid-19. Gli
indicatori più comuni dell’impatto psicologico, riportati negli studi considerati, sono stati
ansia e
depressione con prevalenza rispettiva del 33% (28-38%) e 28% (23-32%). I
pazienti con condizioni preesistenti o Covid-19, avevano una prevalenza significativamente
maggiore di ansia e depressione rispetto agli operatori sanitari e alla popolazione generale.
I comuni
fattori di rischio di un maggiore carico psicologico includevano generalmente:
- essere donne
- essere infermiere
- avere alti rischi di contrarre Covid-19
- avere uno status socioeconomico basso
- essere costretti a isolamento sociale
- trascorrere più tempo a guardare le notizie su Covid-19
I
fattori protettivi includevano:
- risorse mediche sufficienti
- informazioni sanitarie aggiornate e accurate
- adozione di misure precauzionali
Come rilevato anche in precedenti studi, anche questa revisione ha verificato quindi che le
donne e le
infermiere in particolare avevano un livello
distress psicologico più elevato in confronto rispettivamente agli uomini e ai colleghi maschi.
Inoltre, in un recente
studio qualitativo su 33
operatori sanitari a domicilio impiegati da 24 agenzie di assistenza domiciliare in tutta New York City e pubblicato su
JAMA, i partecipanti hanno riferito di sentirsi a maggior rischio di contrarre e trasmettere Covid-19. Nonostante fornissero assistenza integrale a pazienti fragili, gli operatori sanitari a domicilio si sentivano
inadeguatamente supportati e generalmente
invisibili.
Ma l’impatto psicologico perdura anche dopo l’emergenza?
Una
recente review ha focalizzato l’attenzione su come anche
precedenti epidemie abbiano avuto un
impatto psicologico durato anni.
Quarantaquattro studi sono stati inclusi nella revisione. Tra l'
11 e il 73,4% degli operatori sanitari, tra cui principalmente medici, infermieri e personale ausiliario, hanno riportato sintomi di
stress post-traumatico, con sintomi che sono
perdurati dopo 1-3 anni nel 10-40%.
Sintomi depressivi sono riportati nel 27,5-50,7%,
insonnia nel 34-36,1% e
ansia grave nel 45%. I sintomi psichiatrici generali durante le epidemie hanno un intervallo compreso tra il 17,3 e il 75,3%; elevati livelli di stress lavoro correlati sono riportati tra il 18,1 e l'80,1%.
Alcune
caratteristiche individuali collegate alle mansioni, indagate e descritte accuratamente nella revisione, possono essere considerate
fattori di rischio o di protezione: particolarità legate alla
personalità, al livello di
esposizione ai pazienti affetti e al
supporto organizzativo.
Cosa fare? Soluzioni che sembrano scontate, ma non sempre lo sono…
L'evidenza empirica sottolinea la necessità di
affrontare gli effetti dannosi di epidemie / pandemie sulla salute mentale degli operatori sanitari.
Gli autori della
revisione, tenendo conto sempre dei fattori personali e situazionali, hanno cercato di fornire alcuni
suggerimenti che possono aiutare a ridurre le risposte psicologiche. Questi suggerimenti hanno il duplice obiettivo di ridurre il carico psicologico individuale degli operatori sanitari e rafforzare la capacità di risposta dei sistemi sanitari.
Le
organizzazioni dovrebbero:
- conoscere la propria “forza lavoro”, gli operatori sanitari, per supportare e migliorare la resilienza e le strategie di coping
- prestare particolare attenzione agli operatori sanitari che lavorano in prima linea
- fornire adeguate misure protettive agli operatori sanitari, perché la loro mancanza provoca esiti psicologici avversi
- organizzare servizi di supporto che possono essere erogati anche online.
Per saperne di più:
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Impact of coronavirus syndromes on physical and mental health of health care workers: Systematic review and meta-analysis. Salazar de Pablo G, Vaquerizo-Serrano J, Catalan A, Arango C, Moreno C, Ferre F, Shin JI, Sullivan S, Brondino N, Solmi M, Fusar-Poli P. J Affect Disord. 2020 Jun 25;275:48-57. doi: 10.1016/j.jad.2020.06.022. [Epub ahead of print] Review.
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The psychological and mental impact of coronavirus disease 2019 (COVID-19) on medical staff and general public - A systematic review and meta-analysis. Luo M, Guo L, Yu M, Jiang W, Wang H. Psychiatry Res. 2020 Jun 7;291:113190. doi: 10.1016/j.psychres.2020.113190. [Epub ahead of print] Review.
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Experiences of Home Health Care Workers in New York City During the Coronavirus Disease 2019 Pandemic. A Qualitative Analysis Sterling M.R, Tseng E, Poon A, et al JAMA Intern Med. Published online August 4, 2020. doi:10.1001/jamainternmed.2020.3930
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The Psychological Impact of Epidemic and Pandemic Outbreaks on Healthcare Workers: Rapid Review of the Evidence. Preti E, Di Mattei V, Perego G, Ferrari F, Mazzetti M, Taranto P, Di Pierro R, Madeddu F, Calati R. Curr Psychiatry Rep. 2020 Jul 10;22(8):43. doi: 10.1007/s11920-020-01166-z. Review.
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